Ecco un articolo approfondito sui 3 comuni più elevati della Sicilia, tutti in provincia di Messina, immersi nel cuore dei Monti Nebrodi e ricchi di fascino naturale, storico ed enogastronomico.
Questi tre borghi montani sono ideali per chi cerca un’esperienza autentica in ambienti naturali incontaminati, ricchi di storia, architettura, enogastronomia e tradizioni. Tra escursioni, sagre e sapori genuini, Floresta, Cesarò e San Teodoro offrono un’immersione totale nella Sicilia montana.
3 paesi più alti della Sicilia
1. Floresta (1 275 m s.l.m.)
Il comune più alto di Sicilia, adagiato su un altopiano a 1275 m, offre scenari da cartolina e tradizione autentica.
Cosa vedere e fare:
- Passeggiare tra vicoli e piazzette del centro storico, apprezzando le austere case in pietra e i palazzi signorili Ottocenteschi: Palazzo Baronale, Palazzo Lando, Palazzo Crimi e Palazzo Comunale.
- Visitare la Chiesa Madre di Sant’Anna (XVIII secolo) e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
- Appassionati di natura: escursioni nella Contrada Giuffrè, nel bosco di querce e faggi, con tappe obbligate verso sorgenti, piccoli laghetti e gole fluviali dell’Alcantara.
- Per gli interessati alla scienza naturale, il Museo Entomologico Vittorio Aliquò (“Mostra Insecta”) è una chicca da non perdere.
- Partecipare a eventi locali come festa di Sant’Anna (26 luglio), Ottobrando (ottobre) e palate enogastronomiche di primavera e dei prodotti dei Nebrodi.
Sapori consigliati:
Formaggi locali (provola, tuma), salumi di suino nero, funghi e castagne, zuppe di legumi, dolci mandorlati, senza dimenticare arancini e cannoli tipici sicialiani dai ristoranti del borgo.
2. Cesarò (1 150 m s.l.m.)
Posto in una posizione d’eccezione sul crinale dei Nebrodi, a 1 150 m, è il secondo comune più alto della Sicilia.
Cosa vedere:
- Il centro medievale, con vicoli, scalinate, Chiesa Madre di Maria SS. Assunta, San Calogero, Santa Caterina, San Antonio.
- Rovine del Castel Colonna e del Castel di Bolo, con panorama sull’Etna; il Cristo della Montagna svetta su un colle dominando la vallata.
- Il prestigioso Palazzo Zito, ora sede del Museo del Parco dei Nebrodi, con affreschi e arredi d’epoca.
- A pochi km: Lago Biviere (naturale) e Lago Maulazzo (artificiale), ideali per passeggiate e birdwatching.
- Area protetta del Parco dei Nebrodi, con boschi, faggete e sentieri per trekking, MTB, ciaspolate invernali.
Eventi e tradizioni:
- Festa patronale di San Calogero (18 giugno e 21 agosto) con fiera zootecnica e processione.
- Sagra del suino nero dei Nebrodi e funghi porcini (ottobre), tra musica, degustazione e folklore.
Sapori da gustare:
Carnes, formaggi locali (provola, tuma, canestrato), legumi e sapori contadini, pasta fatta in casa, dolci con mandorle, nocciole e pistacchi.
3. San Teodoro (1 150 m s.l.m.)
Piccolo borgo a quota 1 150 m, “porta del Parco dei Nebrodi”, che offre vedute mozzafiato sull’Etna a sud e panorami incontaminati.
Cosa fare:
- Passeggiate tra boschi innevati d’inverno, con possibilità di ciaspolate, e di trekking in estate.
- Raduni motociclistici e gite a cavallo, attività amate in questo territorio .
- Escursioni verso Lago Maulazzo e Lago Biviere, per un contatto ravvicinato con natura e fauna dei Nebrodi.
Prodotti tipici:
Formaggi di montagna, carne di castrato, suino nero allevato allo stato brado, in boschi di querce.
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