Tra l’Adriatico e il Gran Sasso, l’Abruzzo racconta la sua anima più vera attraverso una cucina fatta di gesti antichi, ingredienti semplici e sapori intensi. Qui ogni piatto è una piccola narrazione di paesi, transumanze, feste di paese e pranzi di famiglia che si tramandano da secoli.
Pallott ‘cac e ove – rustiche e rassicuranti, queste polpette di pane, formaggio e uova immerse in salsa di pomodoro sono il simbolo di una cucina contadina che non spreca nulla e sa trasformare il poco in molto. Un comfort food autentico, protagonista di ogni tavola domenicale.
Pasta alla chitarra alla teramana – Non è solo pasta, è un rito. L’impasto viene steso su una speciale “chitarra” di fili d’acciaio per ottenere spaghetti a sezione quadrata, serviti con un ragù minuto di carne mista, che cuoce lentamente fino a diventare un sugo denso e profumato.
Arrosticini – simbolo della convivialità abruzzese, questi spiedini di carne di pecora cotti sulla “fornacella” sono imprescindibili in ogni grigliata che si rispetti. Croccanti all’esterno, succosi all’interno, si mangiano con le mani e si accompagnano rigorosamente con Montepulciano d’Abruzzo.
Brodetto di pesce – lungo la costa, ogni porto ha la sua versione del brodetto. A Vasto si profuma di zafferano, a Pescara è più rosso e deciso. Ma in ogni caso, è una sinfonia di pescato del giorno, pomodoro e pane raffermo tostato: il mare servito in ciotola.
Sagne e fagioli – un primo piatto umile e generoso, dove la pasta fatta in casa (tagliata a losanghe irregolari) incontra i fagioli in un connubio cremoso e avvolgente. Il segreto? Un soffritto con aglio, peperoncino e alloro che sprigiona profumi inebrianti.
Pecora alla callara – piatto identitario delle montagne abruzzesi, cucinato in grandi caldaie all’aperto durante le feste o le transumanze. La carne di pecora viene stufata per ore con aromi, vino e pomodoro, fino a diventare tenera e saporita, perfetta da gustare con il pane casereccio.
Bocconotti – scrigni di frolla dal cuore sorprendente: marmellata d’uva nera, cioccolato e mandorle in un equilibrio perfetto tra dolcezza e intensità. Tipici della zona di Castel Frentano, sono il dolce delle grandi occasioni.
Ferratelle – conosciute anche come pizzelle o neole, queste cialde sottili e croccanti vengono cotte su ferri roventi decorati a stampo. Possono essere semplici, ripiene di crema, oppure accoppiate con marmellata: un dolce da colazione o da merenda, sempre fatto con amore.
Cicerchiata – il dolce del Carnevale, scenografico e irresistibile. Piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele e decorate con confettini colorati, formano una corona croccante che celebra l’allegria e l’abbondanza.
Ventricina – più di un salume, un orgoglio regionale. Prodotta soprattutto nel Vastese, è fatta con tagli nobili di maiale, peperone dolce o piccante, e una lunga stagionatura che ne esalta l’intensità. Ottima sul pane caldo, straordinaria da sola.
L’Abruzzo gastronomico è un viaggio sensoriale tra borghi in pietra e coste luminose, tra tradizioni pastorali e sapori marini. Una cucina che non ha bisogno di effetti speciali, perché la sua autenticità parla da sola. E invita sempre a tornare.
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