Nel cuore selvaggio e affascinante del Lazio, lontano dalle folle e dalle rotte turistiche più battute, si snoda un cammino unico nel suo genere: il Sentiero Coleman. Un itinerario escursionistico e culturale che fonde natura, arte e spiritualità, ripercorrendo le tracce lasciate da Charles Coleman, pittore e viaggiatore inglese dell’Ottocento, considerato tra i padri del paesaggismo italiano. Questo cammino, lungo circa 90 chilometri, unisce Anticoli Corrado a Subiaco, attraversando la maestosa bellezza dei Monti Ruffi, dei Monti Simbruini e di suggestivi borghi incastonati nel tempo.
Un sentiero tra arte e paesaggio
Il Sentiero Coleman non è un semplice trekking: è un itinerario che narra una storia. Coleman, giunto a Roma nel 1831, rimase incantato dai paesaggi laziali e dai volti della gente che li abitava. Le sue opere ritraggono contadini, pastori, e panorami che oggi ritroviamo lungo questo stesso sentiero, quasi immutati. Camminare sul Sentiero Coleman significa entrare in un dipinto vivente, dove la luce, le colline, i boschi e i ruderi raccontano un’Italia arcaica, intima, profondamente autentica.
Le tappe principali del Sentiero Coleman
Il cammino è suddiviso in 6 tappe, ognuna delle quali offre scorci naturalistici di grande valore e testimonianze storico-artistiche sorprendenti:
Tappa 1: Anticoli Corrado – Saracinesco (circa 15 km)
Il viaggio inizia ad Anticoli Corrado, borgo noto per essere stato rifugio di artisti e modelli nel XIX e XX secolo. Il Museo d’Arte Moderna locale conserva opere di maestri come Arturo Martini e Felice Carena. Da qui, il sentiero sale verso Rocca Canterano, offrendo splendide vedute sulla Valle dell’Aniene. Si arriva poi a Saracinesco, piccolo borgo arroccato su una rupe, fondato secondo la leggenda da saraceni convertiti. Una terrazza naturale su tutto il Lazio.
Tappa 2 del sentiero Coleman: Saracinesco – Roiate (circa 12 km)
Questa tappa entra nel cuore dei Monti Ruffi, tra boschi di querce e faggete silenziose. L’ambiente si fa selvaggio, intimo, dominato solo dal fruscio delle fronde e dal canto degli uccelli. Si giunge a Roiate, borgo medievale poco conosciuto ma ricco di storia, dove si può visitare l’antica chiesa di San Tommaso Apostolo.
Tappa 3: Roiate – Affile (circa 14 km)
Da Roiate si scende nella Valle del Sacco, lambendo pascoli e vecchi tratturi. Affile, patria del condottiero Marco Vipsanio Agrippa, conserva una bella cinta muraria e il Museo della Civiltà Contadina. Non perdere la chiesa di Santa Felicita e l’antico fontanile nel centro storico.
Tappa 4: Affile – Arcinazzo Romano (circa 10 km)
La salita verso Arcinazzo Romano regala scorci alpestri, con ampie radure e lo sguardo che si apre sui monti. Poco fuori dal borgo si trova la Villa di Traiano, sito archeologico di grande interesse, testimonianza della presenza imperiale in queste valli durante l’epoca romana.
Tappa 5: Arcinazzo – Monte Livata (circa 18 km)
Questa è la tappa più impegnativa, che attraversa i boschi secolari del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Il paesaggio cambia: si sale verso i piani carsici di Campo dell’Osso e infine si giunge a Monte Livata, a quota 1.400 m, tra pascoli d’altura e panorami spettacolari. Un’oasi di pace, perfetta per chi ama la montagna selvaggia e incontaminata.
Tappa 6: Monte Livata – Subiaco (circa 17 km)
L’ultima tappa scende verso uno dei luoghi spirituali più importanti d’Italia: Subiaco, patria del monachesimo benedettino. Qui, immersi nel verde, si trovano i meravigliosi Monasteri di San Benedetto e Santa Scolastica, veri scrigni d’arte, cultura e fede. Subiaco è anche un borgo vivace, con un bel centro storico medievale e ottima cucina locale.
Perché percorrere il Sentiero Coleman
Il Sentiero Coleman è molto più di un cammino escursionistico. Un invito a rallentare, a osservare, a sentire la storia sotto i propri passi. È un tributo al paesaggio italiano e a chi, come Coleman, ne ha fatto una fonte d’ispirazione eterna. È un viaggio per escursionisti e pellegrini, per amanti dell’arte e della natura, per chi cerca un Lazio diverso: silenzioso, profondo, poetico.
Quando andare e cosa portare
Il periodo migliore per affrontare il cammino è tra aprile e ottobre, evitando i mesi più caldi per le tappe in quota. È consigliabile portare scarpe da trekking, abbigliamento a strati, acqua abbondante e una guida cartacea o digitale del percorso. Alcuni tratti sono poco segnalati, quindi GPS e mappe aggiornate sono utilissimi.
Se sei alla ricerca di un’esperienza che unisca natura, arte, spiritualità e avventura, il Sentiero Coleman è il cammino che fa per te. In ogni passo, un frammento di storia. Ogni borgo, un’accoglienza sincera. In ogni panorama, un quadro da contemplare. Parti, e lasciati ispirare: il Lazio più autentico ti aspetta.
“Camminare è aprirsi al mondo con lo stupore di un artista.” – Charles Coleman. Per maggiori informazioni di dettaglio puoi visitare questa pagina.
Discussion about this post