In Puglia, terra di antichissime stratificazioni linguistiche e culturali, esistono paesi dove i dialetti locali rappresentano veri e propri “fossili viventi” della storia linguistica della regione e d’Italia. Questi idiomi conservano tracce di latino arcaico, influssi greci, messapici, longobardi, normanni e, in alcuni casi, persino albanesi e franco-provenzali. Ecco alcuni dei centri pugliesi noti per custodire dialetti tra i più antichi o rari:
Faeto e Celle di San Vito (provincia di Foggia)
Questi due piccoli borghi del Subappennino Dauno rappresentano un unicum linguistico: qui si parla un raro dialetto franco-provenzale, retaggio delle colonie fondate nel Medioevo da popolazioni originarie dell’area alpina francese. Il “faetar” e il “cellese” sono lingue d’oïl che presentano un lessico e una fonetica assai diversi dai dialetti pugliesi circostanti, e testimoniano un isolamento geografico e culturale durato secoli.
San Marzano di San Giuseppe, San Pietro Vernotico e altri centri arbëreshë
In alcune aree del Tarantino e del Brindisino si conservano varietà arbëreshe, l’albanese antico portato dagli esuli giunti nel XV secolo dopo la caduta di Scutari e di Croia. A San Marzano di San Giuseppe, ad esempio, l’arbereshe si è mantenuto vivo a lungo nelle famiglie e nelle tradizioni religiose e culturali, sebbene oggi sia in fase di declino.
Grecia Salentina (provincia di Lecce)
In questa zona, che comprende paesi come Calimera, Martano, Sternatia, Corigliano d’Otranto, si parla ancora il griko, una varietà di greco antico evolutasi localmente. Il griko rappresenta un’eredità della Magna Grecia e dei successivi influssi bizantini. Sebbene oggi sia parlato da una minoranza, resta un segno distintivo dell’identità culturale locale.
Altri esempi di varietà dialettali rare
In alcune microaree del Gargano e delle Murge si rintracciano dialetti che, pur appartenendo al continuum linguistico pugliese, presentano conservazioni arcaiche e influssi normanni, svevi e angioini poco documentati altrove. Accenti, termini e modi di dire variano sensibilmente anche tra paesi distanti pochi chilometri.
Itinerario turistico-linguistico in Puglia
Ecco un itinerario turistico-linguistico in Puglia che ti porterà alla scoperta dei paesi dove sopravvivono i dialetti più antichi e rari della regione. Un viaggio di due o tre giorni ti permetterà di unire la bellezza dei luoghi alla ricchezza culturale delle loro lingue:
1° Tappa: Faeto e Celle di San Vito (provincia di Foggia)
Parti dal Subappennino Dauno, tra boschi e colline che sembrano sospesi nel tempo. Faeto e Celle di San Vito sono minuscoli borghi dove il dialetto franco-provenzale sopravvive ancora. Passeggia tra le stradine lastricate, ascolta i pochi anziani che ancora parlano il “faetar” e visita la Chiesa di San Giovanni Battista a Faeto e quella di Santa Caterina a Celle. Assaggia il famoso prosciutto crudo di Faeto, un’eccellenza gastronomica locale.
2° Tappa: San Marzano di San Giuseppe (provincia di Taranto)
Spostati verso sud, nel cuore della Puglia ionica. San Marzano di San Giuseppe conserva ancora frammenti della cultura e della lingua arbëreshe. Se capiti durante una festa patronale o religiosa, potrai sentire canti e preghiere in albanese antico. Passeggia tra le masserie e i vigneti, e concediti una degustazione dei robusti vini primitivo delle cantine locali.
3° Tappa: Grecia Salentina (provincia di Lecce)
Concludi il tuo itinerario nel cuore della penisola salentina, nei paesi della Grecia Salentina come Martano, Calimera e Sternatia. Qui si tengono ancora corsi e festival per mantenere vivo il griko, come il Festival della Notte della Taranta, che celebra la cultura e la musica tradizionale. Approfitta per visitare i centri storici, le chiese barocche e gustare le specialità della cucina salentina, come le sagne ‘ncannulate e il pasticciotto.
Questo itinerario offre l’occasione unica di scoprire non solo paesaggi e architetture suggestive, ma anche una Puglia meno conosciuta, quella che vive nelle parole antiche delle sue genti. Un viaggio che ti farà sentire la voce profonda della storia. Parti alla scoperta dei dialetti pugliesi: un’esperienza che arricchisce mente e cuore.
Discussion about this post