Situata nel cuore di Fano, la Basilica di San Paterniano sorge in Piazza Sansovino, su un precedente edificio sacro risalente almeno al 1046, originariamente fuori dalle mura lungo la via Flaminia. L’attuale complesso fu edificato tra il 1547 e il 1558, in un mix di stili quattro-cinquecenteschi, grazie all’autorizzazione di Papa Paolo III e con un probabile coinvolgimento di Jacopo Sansovino.
Architettura ed elementi da non perdere
- Facciata: semplice e priva di rivestimenti, spicca un elegante portale in stile michelangiolesco, opera di Giacomo di Stefano Bambagini del 1573.
- Interni: pianta a croce latina con tre navate, cupola centrale e ricchissimo apparato decorativo: dipinti di Tiarini, Ragazzini, Ridolfi, Ceccarini, Bononi, Cesari (“Cavalier d’Arpino”) e un pregevole Crocifisso ligneo di Giacomo Colombo.
- Cappella del Santo: ospita le reliquie di San Paterniano, traslate nel 1551; affreschi di Viviani, Ceccarini, Bononi e una cupoletta affrescata.
- Organo Callido: risalente al 1775, restaurato nel 2005, testimonianza della scuola organaria veneta.
- Chiostro: con archi su colonne snelle (1525), iscrizioni papali, e un bel puteale ottagonale datato 1577 firmato “Jacobus Venes”.
- Campanile: 57 m, ricostruito nel 1952 sulla base del precedente, distrutto dai tedeschi nel 1944; conserva le sue quattro campane originali.
Info utili per la visita della Basilica di San Paterniano
- Orari (variano nel corso dell’anno): tipicamente aperta sabato 9:30‑11:30 / 15‑17 e domenica pomeriggio, con visite guidate durante le Giornate FAI.
- Come arrivare: nel centro storico, facilmente raggiungibile a piedi da ogni punto della cittadina.
- Accesso e visite: consigliata una visita all’interno (ricco di capolavori) e al chiostro/campanile. Verifica gli orari sul sito ufficiale o presso l’info point Call & Go (+39 366 3426985) per conferme aggiornate.
San Paterniano: il patrono
Nato a Fano intorno al 275 d.C., visse come eremita, abate e poi vescovo per circa 42 anni fino alla morte nel 360. Venerato in città ancora oggi, la sua memoria viene celebrata il 10 luglio, data della traslazione delle reliquie nella basilica.
Delizie gastronomiche dopo la visita della Basilica di San Paterniano
Fano è celebre per la sua cucina che unisce mare e collina, perfetta per chi vuole proseguire l’esperienza con gusto:
- Brodetto alla Fanese: zuppa di pesce dell’Adriatico con pomodoro, servita con crostone per “scarpetta”; protagonista dell’omonimo festival a settembre.
- Rustita: pesce povero impanato con pangrattato, olio, sale e pepe, spesso anche con cozze gratinate.
- Vongole (lupini) alla Pureta: lupini cucinati nel proprio liquido, in olio extravergine, sale e pepe.
- Bombolini di mare alla fanese: lumachine in sugo di pomodoro con scorza d’agrumi e finocchietto selvatico.
- Moretta di Fano: bevanda calda di rum, anice e cognac con caffè, a fine pasto tradizionale.
- Prodotti tipici: formaggio di fossa, tartufo di Acqualagna, olio DOP Cartoceto e vini (Bianchello del Metauro e Sangiovese).
La Basilica di San Paterniano è una combinazione affascinante di fede, arte rinascimentale e architettura armoniosa. Una visita qui è ideale per chi vuole comprendere le radici spirituali di Fano, arricchita da un’atmosfera contemplativa e dal fascino di chiostri e opere d’arte. E con le specialità locali appena fuori dalla porta, il viaggio diventa anche un’esperienza gastronomica memorabile. Buona visita!
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