Situato all’ingresso della Val di Cogne, il Castello di Sarre è una delle residenze più affascinanti della Valle d’Aosta, sospeso tra storia sabauda e bellezze naturali. La sua sagoma elegante, arroccata su un promontorio che domina la Dora Baltea, si impone sul paesaggio con sobrietà e dignità regale. Il castello è noto soprattutto per essere stato il luogo prediletto di re Vittorio Emanuele II e del figlio Umberto I, usato come residenza di caccia nei loro soggiorni alpini.
Castello di Sarre, tra storia e natura
Costruito nel XIII secolo e successivamente rimaneggiato, il Castello di Sarre è oggi un museo visitabile, ricco di testimonianze della presenza sabauda: arredi d’epoca, gallerie di trofei, fotografie d’archivio e dipinti che raccontano la vita di corte e la passione dei sovrani per la montagna. Particolarmente suggestiva è la Galleria dei Trofei, decorata con centinaia di corna di stambecco e camoscio.
Informazioni utili per la visita del Castello di Sarre
Il castello si trova nel comune di Sarre, a pochi chilometri da Aosta, facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici. È aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda delle stagioni. La visita è guidata e dura circa 45 minuti. Si consiglia di prenotare in alta stagione. Nei dintorni, sentieri e percorsi naturalistici offrono ottime opportunità per proseguire la giornata all’aria aperta. Per maggiori informazioni puoi consultare il sito ufficiale del castello.
Sapori valdostani da non perdere
Dopo la visita, vale la pena fermarsi in una delle trattorie di Sarre o Aosta per assaggiare i sapori della tradizione valdostana. Tra i piatti tipici spiccano la carbonade (stufato di manzo al vino rosso), la zuppa alla valpellinentze a base di cavolo e pane nero, e la celebre fonduta con fontina DOP. Per accompagnare il pasto, vini locali come il Fumin o il Petit Rouge regalano un tocco in più al gusto della valle.
Un viaggio al Castello di Sarre è molto più che una visita culturale: è un tuffo nella storia dei Savoia, un’immersione nei paesaggi alpini e un invito ad assaporare con calma la cucina genuina della montagna.
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