Nella fotografia di Giuseppe Rossi, il fiume Tordino emerge come protagonista silenzioso e antico dei Monti della Laga. Le sue acque limpide serpeggiano tra rocce levigate e vegetazione rigogliosa, riflettendo la luce di un paesaggio intatto, sospeso tra cielo e terra.
L’immagine cattura non solo la bellezza naturale del luogo, ma anche la sua anima: quella di un corso d’acqua che ha modellato valli, custodito biodiversità e accompagnato storie umane da secoli.
Sullo sfondo, i rilievi della Laga si ergono austeri, come guardiani discreti di un equilibrio fragile e prezioso. Lo scatto di Rossi diventa così un invito alla contemplazione e alla scoperta lenta di uno degli angoli più autentici dell’Appennino abruzzese.
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