In Calabria, tra le vette dolci del Pollino e l’autenticità dei borghi antichi, esiste un angolo che profuma di Provenza. Siamo nei pressi di Morano Calabro, uno dei borghi più belli d’Italia, dove a sorprendere i visitatori non è solo l’armonia delle case abbarbicate alla roccia o il profilo imponente del Castello Normanno-Svevo, ma anche un’inaspettata distesa di lavanda che colora e profuma l’estate.
È il Parco della Lavanda, un luogo che unisce la bellezza del paesaggio mediterraneo con atmosfere che ricordano i celebri campi viola del sud della Francia. Qui, tra giugno e luglio, il territorio si trasforma: le colline si tingono di sfumature viola, l’aria si impregna di profumi intensi, e ogni angolo diventa scenografia naturale per fotografie da sogno, come quella scattata da Giuseppe Vottari, che immortala la lavanda con lo sfondo pittoresco del borgo.
Nato da un’idea di valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità, il parco non è solo uno spettacolo per gli occhi: è anche un luogo di cultura, agricoltura sostenibile e benessere. La lavanda qui viene coltivata secondo metodi naturali e trasformata in oli essenziali, saponi, infusi e cosmetici artigianali. Le visite guidate e i laboratori permettono a turisti e appassionati di scoprire tutti i segreti di questa pianta dalle proprietà rilassanti e benefiche.
Morano Calabro, con la sua eleganza sobria e il fascino senza tempo, diventa così il cuore di una Provenza tutta calabrese, dove la bellezza non è solo da guardare, ma da respirare, toccare e vivere. Un esempio virtuoso di come la natura e l’uomo possano dialogare in armonia, dando vita a luoghi che sanno incantare.
Certamente! Ecco un approfondimento botanico sulla lavanda, da integrare perfettamente nell’articolo o da utilizzare come sezione a sé stante:
Lavanda: il fiore della calma, tra botanica e tradizione
La lavanda (genere Lavandula) appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa della menta e del rosmarino. È una pianta mediterranea per eccellenza, originaria delle zone aride e soleggiate del bacino del Mediterraneo, che oggi viene coltivata con successo anche in molte aree collinari e interne dell’Italia, come il Parco della Lavanda di Morano Calabro.
Le specie più diffuse in coltivazione sono:
- Lavandula angustifolia, chiamata anche lavanda vera o officinale, la più pregiata per uso erboristico e cosmetico;
- Lavandula x intermedia, un ibrido naturale tra angustifolia e latifolia, usata per la produzione industriale di olio essenziale;
- Lavandula stoechas, detta lavanda selvatica o spigo, riconoscibile dalle caratteristiche brattee simili a piccole ali sulla sommità del fiore.
La pianta è perenne, resistente alla siccità, e può vivere anche oltre vent’anni. Fiorisce tra giugno e agosto, regalando non solo il celebre colore viola-blu, ma anche una fragranza intensa, grazie alla presenza di oli essenziali nelle sue foglie e infiorescenze.
Dal punto di vista fitoterapico, la lavanda è apprezzata per:
- Proprietà calmanti e rilassanti, utili contro stress, ansia e insonnia;
- Effetto antinfiammatorio e antisettico, utile nella cura di ferite e scottature;
- Benefici digestivi, soprattutto sotto forma di tisane;
- Utilizzi cosmetici, in creme, shampoo e profumi naturali.
Il suo olio essenziale è uno dei più versatili e impiegati al mondo, sia nella aromaterapia che nella cosmesi naturale, mentre i fiori secchi vengono spesso usati in sacchetti profumati per la biancheria o come repellente naturale per insetti.
Il Parco della Lavanda di Morano Calabro, quindi, non è solo un luogo di bellezza, ma anche un piccolo scrigno di biodiversità e cultura agricola, dove la tradizione incontra la scienza botanica, e la natura insegna ancora una volta quanto possa essere generosa.
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