L’Abruzzo, regione ricca di storia e bellezze naturali, ospita alcuni dei borghi meno popolati d’Italia, che offrono un’esperienza autentica e tranquilla. Ecco tre di questi luoghi affascinanti.
Montebello sul Sangro, con i suoi 87 abitanti, è un piccolo gioiello situato nella provincia di Chieti. Questo borgo, che fino agli anni ’60 era conosciuto come Buonanotte, è caratterizzato da un centro storico suggestivo e da panorami mozzafiato. La sua posizione a 810 metri sul livello del mare offre un’atmosfera serena, perfetta per chi cerca una fuga dalla vita frenetica.
Carapelle Calvisio, con soli 78 residenti, si trova nella provincia dell’Aquila. Questo borgo montano è immerso nella natura e circondato da paesaggi incontaminati. Carapelle Calvisio è noto per le sue tradizioni artigianali e la calda ospitalità dei suoi abitanti, che rendono ogni visita un’esperienza memorabile.
Infine, Montelapiano, il meno popolato con soli 69 abitanti, è un altro angolo incantevole dell’Abruzzo. Situato anch’esso nella provincia di Chieti, Montelapiano offre un’atmosfera di pace e tranquillità, con stradine acciottolate e scorci panoramici che invitano a passeggiate rilassanti.
Questi borghi rappresentano la bellezza autentica dell’Abruzzo, dove il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre lentamente, permettendo di apprezzare appieno la cultura e le tradizioni locali.
Come si è evoluto il nome di Montebello sul Sangro nel corso degli anni
Il nome di Montebello sul Sangro ha subito diverse trasformazioni nel corso della sua storia. Originariamente, nel XII secolo, il borgo era conosciuto come Malanotte, un nome che rifletteva le sue origini storiche.
Successivamente, a seguito di una sconfitta in battaglia, gli abitanti furono costretti a concedere le proprie donne ai vincitori, e il paese venne ribattezzato Buonanotte come ulteriore offesa.
Questo nome rimase fino al 1969, quando gli abitanti decisero di cambiare in Montebello sul Sangro per allontanarsi da un passato doloroso e ridare dignità al loro luogo di origine. La scelta del nuovo nome rappresenta un desiderio di rinascita e identità, mantenendo viva la memoria storica del borgo.
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