Se esiste un luogo in Abruzzo capace di incarnare il concetto stesso di “natura selvaggia e incontaminata”, quello è la Valle dell’Orfento, un gioiello verde incastonato nel Parco Nazionale della Majella, a pochi passi da Caramanico Terme. In primavera, questo angolo di paradiso si risveglia con una forza quasi primordiale: l’acqua, protagonista assoluta, scorre impetuosa, alimentata dallo scioglimento delle nevi d’alta quota, e dà vita a cascate roboanti, forre muschiose e sentieri che sembrano usciti da un racconto fantasy. Foto di Andrea Basciano.
Un fiume in piena, un’anima che canta
Il torrente Orfento, che dà il nome alla valle, in primavera raggiunge la sua massima portata. Il suo scorrere impetuoso scolpisce la gola con una potenza impressionante, mentre l’aria si riempie del rombo continuo dell’acqua che salta tra le rocce, forma piscine naturali e si getta in cascate fragorose come quella della Valle dell’Inferno, raggiungibile con un trekking di media difficoltà. I ponticelli in legno che attraversano il corso d’acqua sembrano sospesi tra due mondi: quello del silenzio del bosco e quello del tumulto liquido sotto i tuoi piedi.
Un’esplosione di verde e fioriture selvatiche
I versanti della valle, umidi e ombrosi, si ricoprono di felci antiche, muschi brillanti e una straordinaria varietà di fiori spontanei. Orchidee selvatiche, anemoni, primule e peonie di montagna punteggiano il sottobosco come gemme colorate. I faggi e gli aceri cominciano a stendere le loro chiome giovani, mentre i canti degli uccelli accompagnano il cammino come un’orchestra invisibile. Ogni curva del sentiero regala una nuova prospettiva, un nuovo scorcio, una nuova sinfonia di profumi e suoni.
Trekking tra storia e natura
La valle è percorsa da una rete di sentieri ben segnalati, tra cui il classico Sentiero dell’Orfento, che parte dal centro visita del parco a Caramanico e segue il corso del torrente. Camminare qui è un’esperienza immersiva: ci si muove su antichi camminamenti utilizzati da pastori e monaci eremiti, tra pareti di roccia calcarea, ponticelli sospesi e balconi naturali con vista mozzafiato. Non mancano testimonianze storiche come l’Eremo di San Giovanni all’Orfento, incastonato nella roccia, che racconta il legame millenario tra l’uomo e questi luoghi impervi.
Caramanico: la porta d’accesso al paradiso
Il borgo di Caramanico Terme, con le sue casette in pietra e i vicoli silenziosi, è la base perfetta per esplorare la valle. Qui potrai gustare la cucina tipica abruzzese, rilassarti nelle terme storiche o semplicemente sorseggiare un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo su una terrazza affacciata sulla Majella ancora innevata. E dopo una giornata di escursioni, nulla è più rigenerante del contrasto tra il fresco pungente della valle e l’abbraccio caldo di un piatto di sagne e fagioli o di una porzione di arrosticini appena grigliati.
Consigli di viaggio:
- La primavera è la stagione migliore per visitare la valle: l’acqua abbonda, i sentieri sono percorribili, e la natura è al massimo splendore.
- Indossa scarpe da trekking impermeabili: il fondo può essere fangoso e attraversare ruscelli è parte dell’esperienza.
- Passa dal centro visite del Parco a Caramanico per info aggiornate e permessi (alcuni tratti sono regolamentati).
- Non dimenticare la macchina fotografica: ogni metro è uno scatto da cartolina.
La Valle dell’Orfento in primavera non si visita: si vive. È un inno alla vita, un bagno di foresta e di energia, un abbraccio selvaggio e primitivo che resta nel cuore di chi ha la fortuna di perdersi, almeno per un giorno, nel suo incanto. Di seguito la foto di Andrea Basciano nel suo formato originale.
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