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Home Italia Cosa visitare nel Lazio? Castel di Tora

Colle di Tora, il borgo arroccato su un lago bellissimo. Cosa vedere e cosa fare?

by Redazione Viaggiando Italia
22 Aprile 2022
in Castel di Tora, Cosa visitare nel Lazio?, Italia, Viaggiando Italia

Il comune di Colle di Tora, fino al 1864 denominato Collepiccolo, è un piccolo centro arroccato su una penisola che si protende nelle acque del lago Turano, nel cuore della Valle (circa 400 abitanti) a 600 m. sul livello del mare.  Sorgeva su una propaggine collinare e, a seguito della costruzione della diga e alla successiva nascita del bacino artificiale: “il Lago Turano”, ha trasformato notevolmente il suo assetto geografico. 

Il paese, a seguito dell’allagamento, si è esteso a Sud, assumendo una caratteristica conformazione lunga e stretta peninsulare sulle acque del lago Turano fornendo un panorama mozzafiato ai tanti che si imbattono in questo delizioso scorcio dell’Italia centrale: “Piccola Svizzera” dove il paesaggio lacustre in assoluta sintonia con le montagne che lo circondano tutt’intorno a mo’ di barriera naturale ( tra cui quelli della Riserva di Monte Navegna e Cervia), la fa assomigliare proprio a quei piccoli paesini, incuneati, come spuntoni d’ambra, tra le acque di lapislazzuli. 

A poche decine di chilometri dalla capitale, Colle di Tora,  è meta di numerosi turisti, infatti la nascita del  lago ha segnato la fine dell’antico mondo rurale e di tutte quelle pratiche dei tempi antichi, dando una nuova impronta prettamente turistica, dove tanti estimatori del luogo possono trascorrere una vacanza con cui ritemprare corpo e spirito, rallegrati da un susseguirsi di sagre e feste patronali, da tranquille gite in barca, passeggiate nel verde in un presepe incantevole suggestivo e accogliente.

CENNI STORICI

Sulla Valle del Turano le notizie storiche non sono molte e frammentarie ma sappiamo co ncertezza che in epoca preromana sorse qui una città Sabina denominata Tora o Tiora,  l’esatta ubicazione di questo antico centro è ancora controversa, numerosi resti però sono ancora visibili nei monti circostanti il lago e in prossimità di Colle di Tora (Mura au Pizzu, Mura a’ Rocca, Mura dei Frainili e Rocca del Castellano). Questa antica città fu sabina e ricordata da Autori dell’antichità classica tra cui Varrone, Dionigi d’Alicarnasso e Plinio; è inoltre ricordata anche in numerosi documenti medievali del IX secolo (Regesto e Chronicon Farfensi). 

Dopo la fine del Grande Impero, Collepiccolo e la Valle del Turano, insieme a Rieti e al resto della Sabina, attraversarono un lungo periodo di sconvolgimenti e un tumultuoso susseguirsi di invasioni e governi fino a quando non vennero definitivamente incorporati nello Stato Pontificio. Nel VI sec. i Longobardi divisero l’Italia in diciassette Regioni  e trentasei Ducati Più precisamente, la Sabina andò a costituire in parte il “Patrimonium Sancti Petri” e fu inclusa nel territorio del Ducato di Spoleto. Con l’affermarsi delle autonomie locali, Colle di Tora, insieme agli altri centri vicini (Castel di Tora, Pozzaglia, Malamorte, Turania ecc) entrarono a far parte della Massa Torana, per lungo tempo proprietà dell’Abbazia di Farfa. Verso la metà del secolo VIII Colle di Tora e tutta la Massa Torana passarono sotto la giurisdizione papale.

Nel 1731 venne portata a termine la costruzione della nuova chiesa, San Lorenzo Martire, eretta in sostituzione della vecchia parrocchiale di San Tommaso, già da tempo non più adatta a contenere tutta la popolazione di Colle di Tora.

Nel XX secolo il territorio della vallata era sotto il comune di Castel di Tora, faceva parte del Mandamento di Rocca Sinibalda e della Provincia di Perugia; contava circa 160 famiglie per un totale di circa 900 abitanti. Nel 1923 il territorio andò sotto la provincia di Roma e nel 1927 passò sotto quella di Rieti.

Negli anni 1935-39 fu costruita la diga di Posticciola la quale diede vita al Lago artificiale del Turano. Lo sbarramento del 1938, pur avendo dato vita a un nuovo e suggestivo ambiente, ha cancellato le tracce di un passato dagli anni illustri: molte  sono state le dominazioni succedutesi dai Brancaleoni agli Orsini ai Borghese e alla Abbazia Farfense.

COSE DA VEDERE

IL LAGO

1) La nascita del lago viene ricordata, dagli anziani collepiccolesi, con una punta di rammarico e di nostalgia, soprattutto quando la memoria va all’ultima vendemmia fatta dalle barche, mentre l’acqua sommergeva tutto il loro passato.

Il lago ha sicuramente, dato un nuovo volto alla nostra valle, i suo colori, le sue sfumature hanno migliorato lo scenario, integrandosi sempre di più con l’ambiente che lo circonda,, quasi a volersi riappacificare con i suoi abitanti, fino a sembrare di essere stato sempre là.

A causa della costruzione del lago Turano, furono espropriate molte terre, dalla allora società Terni e, l’intera popolazione  avrebbe dovuto lasciare il paese per migrare nella vicina Monterotondo (RM), l’ostilità della popolazione e, l’avvento della II guerra mondiale, interruppero le trattative

Il Lago Turano è un invaso con una capacità di circa 160 milioni di metri cubi d’acqua, una superficie superiore ai 5 chilometri quadrati, una profondità massima di 60 metri ed un perimetro di 36 chilometri, sviluppa una lunghezza di 10 chilometri con una altitudine m. 536 slm.

Fu realizzato per ottenere energia elettrica e per regolare il flusso dei fiume Turano evitando così le frequenti piene che danneggiavano la Piana Reatina.  E’ nato negli anni ’40. Tra il 1935 ed il 1938 vennero eretti due sbarramenti sui fiumi del Turano e del Salto, fra loro collegati con una galleria di 9 chilometri. La diga fu costruita in una gola nei pressi di Posticciola e vennero utilizzati qualcosa come 286 mila metri cubi di calcestruzzo per uno sviluppo di 256 metri ed una altezza di 79 metri. L’acqua così convogliata alimenta la centrale di Cotilia, raggiunge il lago di Piediluco, 

2) A Colle di Tora, oltre alle numerose bellezze naturali e paesaggistiche di prim’ordine esiste una risorsa dell’agricoltura che è tipica ed esclusiva del paese, il così detto “fagiolo a pisello” (Phaseolus vulgaris), così chiamato proprio per la caratteristica dei suoi semi che lo fanno somigliare nella forma ad un pisello. 

Nell’ultima domenica di ottobre, ogni anno, si svolge la sagra del “Fagiolo a Pisello” (ci si appresta a tagliare il traguardo della 30^ edizione) a cura della locale Pro –Loco. Il fagiolo a pisello, è considerato un prodotto unico nel suo genere ed è stato oggetto di studio dall’Istituto di Miglioramento Genetico Vegetativo dell’Università di Perugia.  

Tante sono le specialità culinarie che possono essere degustate nei locali del territorio a base di carne locale di pesce, pescato e, presente nel bacino lacuale, come il “persico reale”, prodotto di nicchia che necessita di una lavorazione molto lunga e particolare, infatti il risultato finale sono appunto, filetti di pesce senza spine e pronti alla cottura e, cucinati con il tartufo di zona, al guazzetto, al pesto e fritti dorati; inoltre si può degustare il coregone, pregiato pesce bianco,  chiamato anche “spigola d’acqua dolce”, trota, luccio etc…; 

3) Molte sono le attività ludico-ricreative che si svolgono a Colle di Tora oltre appunto alla sagra dei fagioli come   la festa patronale in onore dei SS. Lorenzo e Antonio, che si svolge nei primi dieci giorni mese di  agosto., all’interno della quale vengono solitamente riproposti giochi popolari, spettacoli di cabaret e musicali e, spettacoli teatrali, con relativi laboratori  di teatro, musica e danza. Da non perdere è sicuramente il magnifico spettacolo pirotecnico sul lago che si svolge, a conclusione della festa patronale, solitamente il 10 agosto.

4) Particolare successo riscuote nell’ultimo sabato di luglio di ciascun anno, la  “fiera del gusto”,  a cura della locale Pro Loco, percorso itinerante all’insegna delle tradizioni gastronomiche,  che ha unito, in un perfetto connubio, l’arte e la natura con la buona tavola e l’arte del mangiar bene.

Sull’incantevole lago del Turano, in un’atmosfera fiabesca, i visitatori passeggiano nei vicoli del centro storico, rallegrati da attrazioni e  esibizioni dal vivo, dislocate sulle terrazze panoramiche, degustando le ricette tradizionali: dalla pasta e fagioli, prodotti in loco, ai “maccaruni co’jaju cruu” (tonnarelli con una salsa a base d’aglio crudo), il filetto di persico reale fritto dorato e lattarini fritti, coratella, abbacchio a scottadito, fagioli con le cotiche, la pizza napoletana cotto al forno a legna (riaperto per l’occasione) di “Maria la fornara”, storica fornaia del posto che ha visto negli anni, passare centinaia di pagnotte di pane nel proprio forno e, i deliziosi dolci realizzati dalle bravissime cuoche locali, in abbinamento con i vini classici,

Molti, sono anche gli espositori di prodotti tipici locali che ogni anno,  offrono ai numerosi avventori squisite degustazioni all’insegna della naturalità e del biologico.

5) Anche nella stagione invernale si svolgono manifestazioni di tipo culturale – religioso come il  presepe vivente, che coinvolge l’intera popolazione in tutto ciò che riguarda la realizzazione dello stesso, l’accensione di circa 100 alberi di natale e tutte le attività ricreative e religiose che accompagnano l’intero periodo natalizio. 

 6) Negli anni precedenti, sono stati realizzati progetti di restauro, da parte del Comune di Colle di Tora, in collaborazione con la Regione Lazio e il Ministero dei Beni Culturali, della fontana posta nella piazza principale dei primi del ‘700, in marmo, di forma esagonale, dove domina la bellissima chiesa di “San Lorenzo”, dedicata all’omonimo santo patrono del Paese(sono attualmente in corso i lavori di restauro a cura della Curia Vescovile di Rieti) nonché, dell’arco medievale dei “Carbonai”, sito nella parte più antica del paese, unica testimonianza del passato non coinvolta dall’allagamento conseguente allo sbarramento del fiume Turano per la realizzazione del Lago.

7) Ulteriori interventi di restauro sono stati realizzati nelle due edicole poste  una  all’altezza del crocevia tra la strada provinciale e il centro abitato, dedicata alla “Madonna”, l’altra,  sita in via Parodi, che mostra il dipinto ad affresco raffigurante i l”Buon Pastore”, dipinto murale, realizzato dal maestro  Arduino Angelucci,poliedrico artista reatino realizzato intorno agli anno’40 dello scorso  secolo. Il murale rappresenta appunto, il buon pastore, giovane contadino con una pecora sul collo che stringe teneramente. Fino a una decina di anni fa, i pastori e contadini del luogo, tornando dai campi erano soliti togliersi il cappello in segno di rispetto e di devozione alla figura riprodotta. Di recente, il nome Collepiccolo, l’attuale Colle di Tora, è stato riportato alla luce durante i lavori di restauro, con un accenno del territorio, nel palazzo Baronale di Bomarzo, (VT), così come si è scoperto  che l’affresco del “Buon Pastore” di Arduino Angelucci, compare anche in altri importanti palazzi romani oltre al Ministero delle Politiche Forestali in Roma.

8) Merita sicuramente una visita alle magnifiche terrazze sul lago con i loro spettacolari panorami lungo il viale del lago che raccorda l’intero paese, da dove si può godere di un meraviglioso panorama della Valle del Turano, in completa sintonia con la natura e i profumi del lago che evocano ricordi lontani mai sopiti.

9) Negli ultimi anni, numerosi sono stati i concerti sul lago sulle piattaforme galleggianti, ( l’ultimo evento registrato proprio nel mese di agosto in occasione della festa patronale con il concerto del maestro Fabio Capriotti.

Mario De Santis

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