Sulla punta meridionale della penisola del Sinis, affacciata sul mare cristallino della costa occidentale della Sardegna, si stagliano i resti affascinanti dell’antica città di Tharros. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, dove tra colonne, basolati romani e fondazioni puniche si respira ancora l’eco di civiltà scomparse. Tharros non è solo un sito archeologico: è un’esperienza sensoriale che unisce storia, natura e cultura, incastonata in un paesaggio mozzafiato dove l’azzurro del mare si fonde con l’ocra della terra.
Alla scoperta di Tharros
Fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C., Tharros fu un centro di primaria importanza nel Mediterraneo, prosperando sotto il dominio cartaginese prima, e poi sotto quello romano. Passeggiando tra le rovine, si possono ammirare i resti delle terme, le necropoli puniche, templi, strade lastricate e due suggestive colonne romane che si ergono verso il cielo, divenute simbolo del sito.
L’area è immersa in una natura selvaggia e protetta, a due passi dalle candide spiagge di San Giovanni di Sinis e dal promontorio di Capo San Marco. Dall’alto, la vista spazia su uno dei tratti di costa più incontaminati della Sardegna, ideale per chi cerca una fuga tra storia e bellezza naturale.
Informazioni pratiche
- Come arrivare: Tharros si trova a circa 20 km da Oristano. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo la SS292 e poi la SP6 verso Cabras e San Giovanni di Sinis.
- Orari e biglietti: Il sito è visitabile tutto l’anno, ma gli orari variano a seconda della stagione. In estate (da giugno a settembre) è aperto dalle 9:00 al tramonto. Il biglietto d’ingresso costa circa 6 euro (ridotto 4 euro). È consigliato prenotare in alta stagione.
- Visite guidate: Disponibili in loco e altamente consigliate per comprendere a fondo la stratificazione storica del sito. Alcune includono anche l’accesso alla vicina Torre di San Giovanni, un punto panoramico eccezionale.
- Attrezzatura consigliata: Scarpe comode, cappello e acqua, soprattutto nei mesi caldi. Il sito è ampio e senza aree d’ombra estese.
Dintorni di Tharros e gastronomia
Dopo l’esplorazione, è quasi d’obbligo una sosta nei vicini borghi di Cabras o San Giovanni di Sinis, dove si può assaporare una cucina autentica, figlia del mare e delle tradizioni pastorali. Non si può lasciare la zona senza aver provato:
- La bottarga di muggine: detta anche “oro di Cabras”, è una specialità locale preparata con le uova essiccate del cefalo. Ottima grattugiata sulla pasta o servita a fettine sottili con olio extravergine.
- Fregula con arselle: una pasta tipica sarda, simile al couscous, cucinata con vongole locali in un delicato brodo di mare.
- Muggine alla griglia: servito spesso con contorni semplici e saporiti come verdure locali o patate arrosto.
- Vini locali: da non perdere il Vernaccia di Oristano, un bianco secco e corposo perfetto per accompagnare piatti di pesce e bottarga.
Consigli finali
Visitare Tharros significa tuffarsi in un Mediterraneo antico e autentico, lontano dalle rotte più battute. È una meta ideale per viaggiatori curiosi, appassionati di archeologia o semplicemente in cerca di un angolo di Sardegna dove cultura e natura convivono in perfetta armonia. Il momento migliore per visitarla? Primavera o inizio autunno, quando il clima è mite, la luce dorata e la folla ancora lontana.
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